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domenica 10 novembre 2024

Preghiere d'intercessione a Padre Pio da Pietrelcina

                  O Gesù, pieno di grazia e di carità e vittima per i peccati, 

che, spinto dall’amore per le anime nostre, 
volesti morire sulla croce, io ti prego umilmente di glorificare, 
anche su questa terra, il servo di Dio, 
San Pio da Pietralcina che, 
nella partecipazione generosa ai tuoi patimenti, 
tanto ti amò e tanto si prodigò per la gloria del Padre tuo 
e per il bene delle anime. 
Ti supplico perciò di volermi concedere, per la sua intercessione, 
la grazia (..........................esporre), 
che ardentemente desidero.

Recitare tre Gloria al Padre


 Di due cose dobbiamo supplicare di continuo il dolcissimo Signor nostro: che accresca in noi l'amore ed il timore, poiché quello ci farà volare nelle vie del Signore, questo ci farà guardare dove mettiamo il piede; quello ci fa guardare le cose di questo mondo per quelle che sono, questo ci fa riguardare ogni trascuratezza. Allorché poi amore e timore si daranno un bacio, non è più in poter nostro il concedere affetto alle cose di quaggiù.

- San Pio da Pietrelcina -



La semplicità è una virtù. A questa non deve mai mancare la prudenza.

- San Pio da Pietrelcina -



Per crescere abbiamo bisogno di croci, di umiliazioni, di prove e contraddizioni.

- San Pio da Pietrelcina -


 Coroncina al Sacro Cuore recitata da SAN PIO

1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, chiedete ed otterrete, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto!", ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…..........................(esporre)

Pater, Ave, Gloria.


- S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!", ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia.......................(esporre)

Pater, Ave, Gloria.

- S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!" ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia….................(esporre)

Pater, Ave, Gloria. 

- S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.

Salve Regina.


Santissimo Padre intercedi per noi!


mercoledì 20 gennaio 2021

O Croce, indicibile amore di Dio - Paolino di Nola


O Croce, indicibile amore di Dio, Croce, gloria del cielo, Croce, salvezza eterna. Croce, terrore dei malvagi, sostegno dei giusti, luce dei cristiani.
O Croce, per te sulla terra Dio nella carne si è fatto schiavo. Per te nel cielo l’uomo in Dio è stato fatto re.
Per te è sorta la luce vera, la notte maledetta fu vinta. Tu hai rovesciato per i credenti i templi delle nazioni; e sei tu il legame della pace, che unisce gli uomini in Cristo mediatore. Sei diventata la scala su cui l’uomo sale al cielo.
Sei sempre per noi, tuoi fedeli, la salvezza e l’àncora: sostieni la nostra dimora, conduci la nostra barca. Nella Croce sia salda la nostra fede, in essa si prepari la nostra corona. Amen. - Paolino di Nola - (V secolo)

Buona giornata a tutti. :-)


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martedì 12 gennaio 2021

Cercami


Signore cercami nella confusione della mia vita.
Cercami, ti prego, nel silenzio delle strade senza più meta,
sempre più buie.
Cercami tra le lacrime non versate, 
tra le perenni indecisioni, 
tra le mani stanche.
Cercami Tu, Signore,
 perché spesso ti perdo e mi perdo, 
e senza te cado nel vuoto del nulla.
Cercami perché senza di te non sono niente, 
perché in te io cresco, 
io vivo, 
io sono.

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venerdì 1 gennaio 2021

Preghiera per il nuovo anno

 

Per tua misericordia, Signore,
oggi inizio un nuovo anno.
Esso si aggiun­gerà agli altri della mia vita
e accresce­rà la mia santificazione e la tua gloria.
Rinnovo, Signore,
la mia conformità ai tuoi divini voleri:
donami l'aiuto del­la tua grazia
perché io porti frutti di buone opere.
Rimetto nelle tue mani la salute del corpo,
il successo delle mie iniziative,
la preservazione dai mali.
Il Tuo Sangue prezioso
mi difenda da ogni insidia del Maligno
e mi conce­da di vivere nella libertà dei figli di Dio.

Buon 2021 a tutti!
Sino a quando c'è il Signore non preoccupiamoci oltre del virus.
Ci è stato promesso il Paradiso.
Coraggio!!!

Stefania



mercoledì 24 giugno 2020

Molte preoccupazioni della vita sono inevitabili - Card. Carlo Maria Martini


Molte preoccupazioni della vita sono inevitabili

"Non sempre possiamo avere in noi i sentimenti che vorremmo.
Vorremmo avere
luce,
pace,
equilibrio,
buonumore
e invece talvolta sentiamo
tristezza,
depressione,
malumore:
è la notte dei sentimenti.

Molte preoccupazioni della vita sono inevitabili
ma non dobbiamo permettere che invadano il campo della coscienza,
altrimenti tutto viene ottenebrato....
Se nel silenzio stiamo attenti a ciò che si muove in noi durante la prova,
percepiamo una voce leggera e forte di sostegno,
che ci promette pace e ci assicura gioia."

- card. Carlo Maria Martini -


Buona giornata a tutti. :-)






sabato 8 febbraio 2020

Signore dammi la fede



Signore,
dammi la fede!

Mio Dio, com'è assurda la mia vita senza il dono della fede!
Una candela fumigante è la mia intelligenza.
Un braciere colmo di cenere è il mio cuore.
Una fredda e breve giornata d'inverno è la mia esistenza.

Dammi la fede!
Una fede che dia senso al mio vivere, 
forza al mio cammino,
significato al mio sacrificio, 
certezza ai miei dubbi,
speranza alle mie delusioni, 
coraggio alle mie paure,
vigore alle mie stanchezze, 
sentieri ai miei smarrimenti,
luce alle notti del mio spirito, 
riposo e pace alle ansie del cuore.


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mercoledì 8 gennaio 2020

Giunga a te la mia preghiera - sant'Agostino

Giunga a te la mia preghiera, 
che guizza come saetta dal desiderio
 
che nutro per i tuoi beni eterni.
 
Io la innalzo al tuo orecchio: 
aiutala, 
affinché ti raggiunga e non venga meno a metà della mia corsa, 
né ricada a terra o vada perduta. 
Anche se per ora non mi vedo arrivare i beni che chiedo, 
sono tranquillo, 
perché so che verranno più tardi... 
Io gridavo anche di notte e tu non mi esaudivi. 
Ma anche questi tuoi dinieghi nell'esaudirmi 
non erano per confondermi ma per rendermi più saggio: 
perché io capissi ciò che ti avrei dovuto chiedere. 
Ti pregavo infatti per delle cose che, 
se le avessi ricevute, 
sarebbero state a mio danno. 
Da' ciò che comandi e comanda ciò che vuoi. 
Ogni mia speranza è posta 
nell'immensa grandezza della tua misericordia. 
Da' ciò che comandi e comanda ciò che vuoi... 
O amore, 
che sempre ardi senza mai estinguerti, 
carità, Dio mio, infiammami!
S. Agostino


Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 6 gennaio 2020

Un nuovo giorno ci porta a Te







Un nuovo giorno ci porta a te, Signore.
Veniamo con quello che siamo e abbiamo.
Con sincerità, dobbiamo dirti che
non ci è sempre facile
essere come tu ci vuoi.
Tra un tentativo e l'altro,
cerchiamo di starti dietro,
raccogliendo ora vittorie ora sconfitte.
Ma ciò di cui vorremmo
che tu fossi certo è la
decisione che nuovamente prendiamo
di ascoltare la tua Parola,
di lasciarci trasformare da essa.
Manda il tuo Spirito per
illuminare la mente
e per dare coraggio al cuore.
Che non si affievolisca la vista
ne venga meno il passo
in questa sequela che
abbiamo intrapreso.
Aiutaci a rimanere al tuo seguito
e in tua compagnia.
Amen.

Buona giornata a tutti. :-)



venerdì 27 dicembre 2019

Servire una comunità – Sant’Ignazio di Antioca, a Policarpo


Abbi l'ansia dell'unità;
niente è più importante di questo.


Porta pazienza con tutti
perché anche il Signore porta pazienza con te.


Prega incessantemente:
chiedi uno spirito di comprensione
maggiore di quello che hai.

Sii instancabile nella preghiera.
Crea il dialogo con il singolo come fa Dio.

Porta su di te i problemi di tutti, come un atleta:
dove c'è più sofferenza ci sarà più guadagno.


Se ami tanto chi è buono, non c'è da dirti grazie:
ma sono i più malati che devi curare con dolcezza.


Sei di carne e spirito per trattare con dolcezza 
i problemi che percepisci:
i problemi che non percepisci cerca di capirli pregando.


Non impressionarti di chi sembrava fedele e poi tradisce:
sta saldo sotto i colpi come fa l'incudine.

E' proprio di un atleta resistere sotto i colpi.

E' soprattutto in vista di Dio che bisogna
che sopportiamo tutti, affinché anche Lui sopporti noi.

Diventa più zelante di quello che sei.
Nulla si faccia senza la tua approvazione.
Ma tu non far nulla senza quella di Dio.

- sant’Ignazio di Antioca -

 

Buona giornata a tutti. :-)









giovedì 19 dicembre 2019

Novena Natale 2019


La preghiera dell’Angelus Domini
L’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ave, o Maria…
“Eccomi, sono la serva del Signore”. 
“Si compia in me la tua Parola”. 
Ave, o Maria…
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Ave, o Maria…
Prega per noi santa Madre di Dio perché siamo resi degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo:
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre: tu, che all’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera conclusiva
Signore, aiutaci ad amare questa storia, questo mondo in cui ci hai posto. Aiutaci a guardarlo con uno sguardo di misericordia sapendo che anche nelle situazioni più difficili possiamo operare affinché il tuo nome e la tua Parola siano segno di speranza. Amen.


 - PRIMO GIORNO -
COMMEMORAZIONE DELL’ANNUNCIO A SAN GIUSEPPE

«Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio […]. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te» (2Sam 7,13-14a.16)
Finalmente tutto è a posto! 
I nemici sono sconfitti e il re Davide si è stabilito nella sua casa, nella città di Davide. Tuttavia sente che lì manca qualcosa: un tempio. Così, rivolgendosi al profeta Natan, esprime il suo desiderio di costruire un tempio al Signore. Il Signore proietta però questo desiderio verso un’altra prospettiva, sottolineando che la casa che il Signore vuole costruire per Davide non è una casa di pietra ma piuttosto un cuore aperto e pronto alla venuta del Cristo. Il Signore gli darà infatti una grande stirpe e dalla sua discendenza nascerà un figlio del quale lui, il Signore, sarà Padre e chi nascerà sarà suo Figlio, che verrà nel mondo per la salvezza di tutti. Il capitolo 7 del secondo libro di Samuele è improntato tutto su questa venuta del Messia, l’Emmanuele, il Dio con noi nel mondo. Questo testo può farci riflettere in questi giorni su come stiamo preparando il nostro cuore ad accogliere il Signore che viene.



- SECONDO GIORNO - 
PRIMA FERIA PRENATALIZIA

«Al tempo di Erode, [...] vi era un sacerdote di nome Zaccaria [...], che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli e tutti e due erano avanti negli anni» (Lc 1,5-7)
Luca nel suo Vangelo sa di essere di-verso dagli altri evangelisti. Egli non ha conosciuto Gesù e neanche ha vissuto con lui. Tuttavia cerca di scrivere il suo Vangelo con la capacità e sensibilità di uomo colto. 
Ci tiene nel Vangelo a
contestualizzare la vicenda, come in questi pochi versetti. Il Vangelo di Luca inizia nel tempio e da una coppia, Zaccaria ed Elisabetta, immagine di un popolo che osserva scrupolosamente tutte le leggi del Signore; una coppia che ormai si è rassegnata alla situazione in cui si trova: una situazione di sterilità. 
Anche noi  talvolta ci troviamo in uno stato d’animo di rassegnazione, crediamo che nella nostra vita, nel nostro mondo non cambi nulla. 
Non pensiamo che qualcosa o qualcuno possa modificare la situazione in cui ci troviamo, anzi non crediamo neanche che a partire da noi possa cambiare qualcosa. Dobbiamo forse avere più fiducia in noi stessi, nelle nostre capacità e affidarci di più al Signore!



- TERZO GIORNO - 
SECONDA FERIA PRENATALIZIA

«Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo […]. Ecco che cosa ha fatto per me il Signore» (Lc 1,20.25a)
La storia della salvezza inizia con l’incredulità del sacerdote: proprio lui, che più degli altri aveva confidenza con il Mistero, si trova spiazzato. 
La mancanza di fede gli impedisce di accogliere la Parola dell’angelo. 
Si trova dentro la casa di Dio ma non è pronto a entrare nella storia di Dio. L’angelo gli annuncia che Dio non si ferma alla sua incredulità e, per sua misericordia, realizzerà ciò che ha promesso. 
La storia della salvezza è il frutto dell’ostinata fedeltà di Dio. Il suo mutismo durerà nove mesi, il tempo della gravidanza di Elisabetta che invece riconosce nel concepimento l’opera del Signore. 
Ciò che era destinato a non avvenire avviene: Elisabetta dà alla luce un figlio. Le sue parole richiamano in parte il Magnificat di Maria. Il miracolo che Dio ha operato in Elisabetta le ridona la dignità e la gioia della maternità, e imprime un nuovo corso alla sua vita. Per Dio non è mai troppo tardi.



- QUARTO GIORNO - 
TERZA FERIA PRENATALIZIA

«In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta» (Lc 1,39-40)
Nella visita a Elisabetta, Maria si presenta come modello di carità. In che modo Maria è per la Chiesa esempio vivente di amore? Pensiamo alla sua disponibilità nei confronti della parente Elisabetta. Visitandola, la Vergine Maria non le ha portato soltanto un aiuto materiale, ma ha portato anche Gesù, che già viveva nel suo grembo. 
Portare Gesù in quella casa voleva dire portare la gioia, la gioia piena. Elisabetta e Zaccaria erano felici per la gravidanza che sembrava impossibile alla loro età, ma è la giovane Maria che porta loro la gioia piena, quella che viene da Gesù e dallo Spirito Santo e si esprime nella carità gratuita, nel condividere, nell’aiutarsi, nel comprendersi. 
La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù; e con lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Anche noi dobbiamo guardare a Maria prendendo esempio da lei nel portare Gesù all’umanità.




- QUINTO GIORNO - 
QUARTA FERIA PRENATALIZIA

«Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: “No, si chiamerà Giovanni”» (Lc 1,59-60)
Il centro di questo racconto è la questione del nome da dare al bambino. Il nome indica la natura della persona, la sua missione, il suo valore unico e irripetibile. Giovanni significa “Dio fa grazia”; significa dono, grazia, amore di Dio. Nel suo nome c’è tutto il programma che è chiamato a realizzare. 
Esso indica che Dio sta per dare una prova inaudita della sua misericordia verso gli uomini. Il nome di Giovanni viene da Dio perché è Dio stesso che ha suggerito a Zaccaria di chiamarlo Giovanni. Il nome di ogni figlio, il suo essere, la sua vocazione, il suo destino vengono da Dio. 
Ogni vita, ogni nascita è dono di Dio. La nascita di un uomo non è mai un caso, è sempre il compimento di un disegno d’amore di Dio. La nostra dignità si comprende solo se guardiamo a Colui dal quale abbiamo avuto inizio e al quale ritorniamo. L’uomo è il prodigio dell’amore di Dio, per questo siamo chiamati a essere nella gioia perché custoditi da un Padre che ci ama.



- SESTO GIORNO -
QUINTA FERIA PRENATALIZIA

«Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: “Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo”» (Lc 1,67-69)
Con questo inno Luca sottolinea l’importanza di leggere la storia con gli occhi della fede. 
È un cantico di benedizione per il passato e di profezia per il futuro. È lo Spirito Santo che dà a Zaccaria la fede e gli apre la bocca per annunciare la Parola di Dio. E Zaccaria vede la realtà con gli occhi di Dio e ne parla come parlerebbe lui, anzi è il Signore che parla attraverso di lui. 
La prima parola che lo Spirito Santo mette sulle labbra di Zaccaria è quella della benedizione e della lode a Dio. In ogni situazione l’uomo di fede vede Dio e sa cogliere i suoi doni. 
Ogni giorno la Chiesa canta questo inno con tutti coloro che pregano l’ufficio divino delle lodi. La meraviglia e il canto fanno parte della nostra preghiera quotidiana, che risulta particolarmente intensa quando diventiamo capaci di comprendere al meglio tutto quello che il Signore ha fatto e fa per noi, le meraviglie della sua grazia.


- SETTIMO GIORNO - 
DOMENICA DELL’INCARNAZIONE O DELLA DIVINA MATERNITÀ

«Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino» (Fil 4,4-5)
La gioia è un tema che percorre l’intera lettera ai Filippesi. 
Chi scrive è un apostolo sofferente che invita ripetutamente a gioire: questo è un paradosso! La gioia e il rallegrarsi sono il primo passo per sperimentare la pace interiore di Dio. 
Il credente ha tanti motivi per rallegrarsi nel Signore e il primo è fondato sulla certezza che il Signore è vicino. È questa presenza che fonda la speranza del cristiano, la quale si esprime nel suo risvolto personale e comunitario come gioia, amabilità, fiducia e pace. 
La gioia cristiana è radicata nella comunione di vita con il Signore ed è per questo che Paolo dice: «Rallegratevi nel Signore». Certo le circostanze della nostra vita possono essere a volte difficili e buttarci un po’ giù. Ma queste difficoltà non devono assolutamente impedirci di rallegrarci nel Signore. 
A una tale gioia si accompagna l’amabilità che porta a far sentire ciascuno a proprio agio. Questo brano ci invita a riflettere su come viviamo la gioia che il Signore ci dona. Chiediamoci: la nostra faccia è una “faccia da funerale” o riflette il volto di chi ha incontrato Gesù?


- OTTAVO GIORNO -
SESTA FERIA PRENATALIZIA

«In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra […]. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide» (Lc 2,1.4)
Incredibile come Luca voglia inserire già da subito la nascita di Gesù in un contesto di universalità. Citare un imperatore e un governatore ha anche l’intento di dare una certa concretezza alla vicenda di Gesù. Gesù è vissuto in un determinato tempo storico, ha abitato luoghi concreti, tutto nella logica dell’Incarnazione. 
L’imperatore Cesare Augusto vuole - con il censimento - avere tutto sotto controllo; anche la famiglia di Gesù obbedisce a questa decisione e si reca a Betlemme che nelle profezie doveva essere la città in cui sarebbe nato il Salvatore. Gesù doveva essere compreso nel censimento di tutta la terra, anche lui ormai faceva parte dell’umanità. Maria e Giuseppe si sottomettono non solo alle leggi ebraiche, ma anche a quelle dell’impero. 
Tutte queste indicazioni preliminari permettono comunque a Luca di affermare due elementi molto importanti riguardo la nascita di Gesù: egli era discendente di Davide e nacque a Betlemme, così che si compisse la profezia di Michea.


 - NONO GIORNO -

«Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto» (Mt 1,19)
La lettura di questo versetto ci porta a chiederci perché Giuseppe è definito uomo giusto. La giustizia di Giuseppe non è quella “secondo la legge” che autorizza a ripudiare la propria moglie, ma quella “secondo la fede” che gli chiede di accettare l’opera di Dio e del suo Spirito in Maria, sua futura sposa. Questo vuol dire che non potrà attribuirsi i meriti del figlio che verrà ma tutto è azione di Dio. 
Il suo problema non è principalmente la situazione nuova che si è creata con la sua promessa sposa, ma il rapporto con il bambino che sta per nascere e la responsabilità che egli sente verso di lui. Giuseppe è giusto perché ha l’umiltà di accettare un dono che non è suo: Giuseppe è giusto perché accoglie la volontà di Dio. 
Impariamo allora da Giuseppe a essere grati per i doni che ogni giorno il Signore ci fa e, da lui, impariamo ad accogliere la volontà di Dio anche quando magari risulta scomoda. Inoltre cerchiamo di vivere una giustizia che opera nella carità, molto diversa da quella giustizia che dà il mondo e che spesso non coincide con l’amore.



- 25 DICEMBRE -
NATALE DEL SIGNORE

«Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce» (Lc 2,9)
Natale è la festa della luce, una luce che irrompe e dà una svolta alla storia del mondo, che avvolge gli umili, i semplici, i pastori che sono semplicemente lì vicino a quello che sta accadendo. 
Questa luce squarcia le tenebre e permette di camminare senza brancolare nel buio. Spesso anche noi ci troviamo nel buio delle incertezze nel cercare una via, nel buio delle nostre paure e preoccupazioni, nel buio del nostro egoismo e del nostro peccato. 
C’è anche chi nel buio non capisce il senso della vita ed è portato a dubitare di Dio e a pensare che egli sia indifferente ai suoi problemi; c’è il buio di chi non riesce più a sperare e vede soltanto il vuoto, il nulla; il buio di chi non riesce più a credere. In questo buio irrompe la luce del Natale, che mette in fuga tutto ciò che il buio porta con sé. Lasciamo allora che questa luce ci avvolga e ci dica che da oggi in poi è possibile credere, sperare e amare.



Buon Natale a te e ai tuoi cari!