martedì 15 ottobre 2019

Signore insegnami a invecchiare



Signore, insegnami a
invecchiare!
Convincimi che la
comunità non compie alcun torto verso di me, se mi va esonerando da
responsabilità, se non mi chiede più pareri, se ha indicato altri a subentrare
al mio posto.
Togli da me l'orgoglio
dell'esperienza fatta, ed il senso della mia indispensabilità.
Che io colga, in
questo graduale distacco dalle cose, unicamente la legge del tempo, e avverta,
in questo avvicendamento di compiti, una delle espressioni più interessanti
della vita che si rinnova sotto l'impulso della tua Provvidenza.
Fa, o Signore, che io
sia ancora utile al mondo, contribuendo con l'ottimismo e con la preghiera alla
gioia e al coraggio di chi è di turno nella responsabilità, vivendo uno stile
di contatto umile e sereno con il mondo in trasformazione senza rimpianti sul
passato, facendo delle mie sofferenze umane un dono di riparazione sociale.
Che la mia uscita dal
campo di azione sia semplice e naturale come un felice tramonto di sole.
Perdona se solo oggi,
nella tranquillità, riesco a capire quanto tu mi abbia amato e soccorso.

Che almeno ora io
abbia viva e penetrante la percezione del destino di gioia che mi hai preparato
e verso il quale mi hai incamminato fin dal primo giorno di vita. 

Signore, insegnami a
invecchiare.
Amen.

- Padre Giacomo
Perico -
 Fonte:
Breviario della Terza età, don FerdinandoBay, Ed. Salcom, gennaio 1989





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Sono nata per Te, per Te è il mio cuore - Santa Teresa d'Avila

Son nata per Te, per Te è il mio cuore
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Sapienza eterna, Altezza inaccessibile,
Signor dell'alma mia,
non ti sdegnar se, del suo nulla immemore,
oggi il mio cuor vorria
a Te dolce innalzare inno d'amore,
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Son tutta tua; la tua bontà ineffabile
m'ha dal nulla creata,
m'ha redenta e chiamata in questo ospizio,
ed io fui sempre ingrata!...
Ma di dannarmi mai ti resse il cuore...
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Che cosa vuoi, o mio Signor, che faccia
per Te quest'alma mia,
sì incapace ad oprar, sì miserabile,
sì peccatrice e ria?
Eccomi quivi ai piedi tuoi, mio Amore:
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
La mia vita, il mio cuor, il corpo e l'anima,
quanta, Signor, io sono, 
tutto ai Tuoi piedi, o Sposo mio dolcissimo, 
tutto depongo e dono, 
ed ostia mi sacro a Te d'amore.
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Vita o morte, trionfo oppur infamia,
infermità o salute,
Sia che in pace Tu mi voglia o in orride
pene continue e acute,
tutto accetta e gradisce questo cuore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Dammi ricchezza o povertà riservami,
inferno dammi o cielo,
vita sepolta fra più dense tenebre
o sole senza velo:
a tutto mi sottometto, o dolce Amore:
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
L'alma, se vuoi, di gioia inalterabile
oppur d'assenzio inonda;
divozione, orazione, ratti ed estasi
o siccità profonda;
nel tuo volere trova pace il cuore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Sia che il mondo per sapienza illumini
o per stoltezza attristi,
sia che giorni d'abbondanza attendanmi
o d'ogni ben sprovvisti,
inalterato t'avrò sempre amore.
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Se vuoi che vita spensierata godami,
vò qui per Te gioire;
se vuoi che assidua nel lavor m'astenui,
vò nel lavorar morire;
quanto a Te piace, tutto accetta il cuore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, o Signore!
Vengan gli strazi del Calvario o vengano
pur del Tabòr gli incanti;
goda, giovanni, sul Tuo petto, o spasimi,
Giobbe, fra pene e pianti;
vite frondosa o sterpo senz'umore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Giuseppe per calunnia chiuso in carcere
o vicerè d'Egitto;
Davidde sovra il trono e nella gloria
o per deserti afflitto;
Giona nel pesce o accolto banditore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Parli oppur taccia, inaridisca o prodiga
frutti in fecondo seme
di terror la tua legge inondi l'anima 
o di gioconda speme.
per Te soltanto pulserà il mio cuore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Son nata per Te, per Te è il mio cuore
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!

- santa Teresa di Gesù - 


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venerdì 11 ottobre 2019

Solo per oggi - san Giovanni XXIII, papa


Solo per oggi crederò fermamente,
nonostante le apparenze contrarie,
che la Provvidenza di Dio si occupi di me
come se nessun altro esistesse al mondo.

Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata
senza voler risolvere i problemi della mia vita
tutti in una volta.

Solo per oggi farò almeno una cosa
che non desidero fare,
e se mi sentirò offeso nei miei sentimenti,
farò in modo che nessuno se ne accorga.

Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto:

vestirò con sobrietà,
non alzerò la voce,
sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno,
non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno
tranne me stesso.

Solo per oggi sarò felice nella certezza
che sono stato creato per essere felice
non solo nell'altro mondo,
ma anche in questo.

Solo per oggi mi adatterò alle circostanze,
senza pretendere che le circostanze
si adattino ai miei desideri.

Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo
a sedere in silenzio ascoltando Dio,
ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo,
così il silenzio e l'ascolto
sono necessari alla vita dell'anima.

Solo per oggi, compirò una buona azione
e non lo dirò a nessuno.

Solo per oggi mi farò un programma:

forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò.

E mi guarderò dai due malanni:
la fretta e l'indecisione.

Solo per oggi non avrò timori.

Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe
se pensassi di doverlo fare tutta la vita.

(Preghiera di Papa Giovanni XXIII)


Buona giornata a tutti. :-)