venerdì 31 agosto 2018

Aiutami, guariscimi - Isaia di Scete


Aiutami, guariscimi, 
abbi compassione di me Signore Gesù Cristo, aiutami; 
non farmi peccare contro di te, 
perché mi sono smarrito. 
Non fare che io segua la mia volontà, 
non fare che io vada in rovina con i miei peccati. 
Abbi compassione della tua creatura, 
non disprezzarmi perché sono debole, 
non abbandonarmi perché in te mi rifugio, 
guarisci l’anima mia perché ho peccato contro di te. 
Davanti a te sono tutti quelli che mi opprimono e io non ho scampo se non presso di te.
Signore, salvami per la tua misericordia.
Siano svergognati tutti quelli che si levano contro di me, 
quelli che cercano l’anima mia per distruggerla perché tu, Signore, sei potente in tutto e a te spetta la gloria, a Dio Padre e allo Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen.

Isaia di Scete tratto da Asceticon (logos 4,75)


 Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 29 agosto 2018

Preghiera alla Madonna delle Lacrime - san Giovanni Paolo II, papa


O Madonna delle Lacrime,
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.

Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova,
che aprano i cuori
al dono rigenerante
dell'amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia,
dopo aver visto
la profonda tenerezza del tuo cuore!
Amen!

- San Giovanni Paolo II, papa -


Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 23 agosto 2018

Maria, donna del riposo - don Tonino Bello


Santa Maria, donna del riposo, accorcia le nostre notti quando non riusciamo a dormire.
Come è dura la notte senza sonno!
È una pista senza luce, su cui atterrano tenebrosi convogli di ricordi, e da cui decollano stormi di incubi che stringono il cuore.

Mettiti accanto a noi quando, nonostante i sedativi, non ce la facciamo a chiudere occhio, e il letto più morbido diventa una tortura, e dalla strada i latrati del cane sembrano dar voce ai gemiti dell'universo, e dalla torre dell'orologio i rintocchi scendono sull'anima come colpi di maglio, e i secondi scanditi dal pendolo del corridoio non si sa bene se vogliano farti compagnia, o ricordarti l'inarrestabile corsa del tempo, o dilatare il supplizio delle ore che non passano mai.

Sorveglia il riposo di chi vive solo.
Allunga nei vecchi i sipari del sonno, corti e leggeri come veli di melagrana.
Tonifica il dormiveglia di chi sta in ospedale sotto un pianto di flebo.
Rasserena l'inquietudine notturna di chi si rigira nel letto sotto un pianto di rimorsi.
Acquieta l'ansia di chi non riposa perché teme il sopraggiungere del giorno.
Rimbocca gli stracci di chi dorme sotto i ponti.
E riscalda i cartoni con cui la notte i miserabili si riparano dal freddo dei marciapiedi.

Santa Maria, donna del riposo, vogliamo pregarti per coloro che annunciano il Vangelo.
Qualche volta li vediamo stanchi e sfiduciati, e sembrano dire come san Pietro: «Abbiamo faticato tutta la notte, ma non abbiamo preso nulla».
Ebbene, fermali quando la generosità pastorale li porta a trascurare la loro stessa persona.
Richiamali al dovere del riposo.
Allontanali dalla frenesia dell'azione.
Aiutali a dormire tranquilli.
Non indurli nella tentazione di ridurre le quote minime di sonno, neppure per la causa del Regno.
Perché lo stress apostolico non è un incenso gradito al cospetto di Dio.

Pertanto, quando nel breviario recitano il Salmo 126, mettiti a cantarlo con loro, e calca la voce sui versetti in cui si dice che è inutile alzarsi di buon mattino o andare tardi a riposare la sera, perché «ai suoi amici il Signore dà il pane nel sonno».
Capiranno bene, allora, che tu non li esorti al disimpegno, ma a rimettere tutto nelle mani di colui che dà fecondità al lavoro degli uomini.

Santa Maria, donna del riposo, donaci il gusto della domenica.
Facci riscoprire la gioia antica di fermarci sul sagrato della chiesa, e conversare con gli amici senza guardare l'orologio.
Frena le nostre sfibranti tabelle di marcia.
Tienici lontani dall'agitazione di chi è in lotta perenne col tempo.
Liberaci dall'affanno delle cose.
Persuadici che fermarsi sotto la tenda, per ripensare la rotta, vale molto di più che coprire logoranti percorsi senza traguardo.
Ma, soprattutto, facci capire che se il segreto del riposo fisico sta nelle pause settimanali o nelle ferie annuali che ci concediamo, il segreto della pace interiore sta nel saper perdere tempo con Dio.
Lui ne perde tanto con noi. E anche tu ne perdi tanto.

Perciò, anche se facciamo tardi, attendici sempre la sera, sull'uscio di casa, al termine del nostro andare dissennato.
E se non troviamo altri guanciali per poggiare il capo, offrici la tua spalla su cui placare la nostra stanchezza, e dormire finalmente tranquilli.

- don Tonino Bello -





Buona giornata a tutti. :-)